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Beatrice Bianchini
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Cane che abbaia non morde (‘110)

beatrice bianchini
Pubblicato da in 2023 ·
di Bong Joon-ho
con Sung-jae Lee, Du-na Bae

Gemendo siamo venuti al mondo. Quando si nasce si piange perché ci si
ritrova in questo palcoscenico di matti.
(W. Shakespeare)

Yun-ju vive in periferia con la moglie incinta del primo figlio; è un
ricercatore universitario piuttosto insoddisfatto perché non vede
prospettive per una cattedra.
La moglie lavora e riesce a provvedere al mantenimento della coppia.
Il malessere del marito è accompagnato anche dal continuo abbaiare
dei cani del vicinato e la sua ossessione e paranoia crescono al punto
di convincerlo ad eliminarli.
Non riuscendo con il primo lo chiude in un armadio del sottoscala fino
a quando, da alcuni volantini distribuiti per la ricerca, apprende che il
cane non può abbaiare perché gli sono state recise le corde vocali…
Anche il guardiano del condominio fa cose strane come cucinare
zuppe di quadrupedi…
Intanto il ricercatore ne cattura un altro, ma mentre lo sta gettando
dall’ultimo piano viene visto da Hyn-nam, una tenerissima bizzarra e
svampita che decide di fare giustizia.
Intanto si apprende che il giovane per diventare professore deve
pagare una lauta somma e che la moglie perde il posto di lavoro
perché non vogliono donne incinta.
Anche la caotica Hyn-nam perde il posto di lavoro per rendere
giustizia ai cani mentre la moglie del ricercatore torna a casa con un
barboncino…
Una commedia tragica e sopra le righe racconta uno spaccato di realtà
piuttosto naive, dove l’impatto con l’ingenuità, la corruzione e la
paranoia raccontano un mondo di figure impreparate ad affrontarlo
mentre la tv rimane l’unica strada per avere un po' di gloria.
Bong Joon-ho conferma sin dall’inizio, con questo film del 2000 ( nelle
sale solo nel 2023), la sua attrazione per figure ai margini della
società, soppiantati dal capitalismo, dalle ingiustizie e da una cultura
misogina e retriva.
Ritrae in modo surreale e piuttosto caotico i disturbi psichici che
questo tipo di realtà predispone accompagnando la narrazione con
una colonna sonora sorprendente di Cho Sung-woo, compositore
esperto di cinema per il quale produce musica rock e techno fino alla
musica vocale e al jazz come in questo caso.
Musica scomposta e sofisticata come l’incontro-scontro caotico dei
personaggi in balia di un mondo che incautamente si prende gioco di
loro non risparmiando mai insidiosi tranelli e perfide trappole da
distribuire disordinatamente nel corso inetto e esanime della vita.

La vita è come il racconto di un pazzo, pieno di urla e furore e non
significa nulla.
(W. Shakespeare)



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