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Beatrice Bianchini
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BIRDS. How to be one(’81)

beatrice bianchini
Pubblicato da in 2020 ·
di Babis Makridis

Il film è ispirato a Ornites, Uccelli, una commedia
scritta nel 414 a.C. da Aristofane.

Secondo la storia due uomini, disgustati dal comportamento degli
umani, decidono di stabilirsi in una città ideale, tra le nuvole, dove
poter vivere in pace. Cercano Mr Upupa, il re degli uccelli, a suo tempo
Tereo ( re di Tracia, trasformato in uccello dagli dei) e gli propongono
di fondare una città nel cielo chiamata Nubicuculia.

Il problema saranno gli umani e le loro abitudini.

Un film tra teatro, documentario e fiction sulle paure umane, il volo, le
utopie, l’esistenza, la morte, la metafisica e l’uomo di fronte a sé stesso.

Suddiviso in 9 passaggi attraverso i quali individuare una nuova
dimensione umana.

All’inizio c’era il Caos, la notte, l’Erebo e il Tartaro…inizia così il primo
passaggio di Makridis, dalla Teogonia di Esiodo, dove viene
presentata una gerarchia di luoghi scuri: si inizia con l’Erebo, si
continua col Tartaro e si termina con l’Ade.

Secondo Aristofane, inoltre Eros accoppiatosi con Crono avrebbe
creato gli uccelli, considerati i più vecchi di tutti gli esseri viventi,
anche di età superiore agli dei.
C’è chi ne recita un lista infinita, chi convoca tutti insieme,
inquadrature di cimiteri, palazzi, città, foreste; chi fa il verso
dell’uccello; scenografie teatrali; racconti di sogni; grattacieli.
Motivi per voler essere uccelli; la gravità ricorda la mortalità; andare
sulla luna; vivere senza sofferenza.
Ci sono cose in comune tra uomini e uccelli? Meglio le differenze…
Gli uccelli hanno conoscenze pregresse; un piccolo uccello sa già come
costruire un nido; vanno da nord a sud senza cadere avendo una
stretta relazione con il vento.

L’utopia, la rovina dell’universo, la morte e il silenzio, mentre un
attore urla la fine di un uccello, da quando ucciso, a quando digerito e
defecato come nella Aristofane Grill House.
La voce di Trump e del muro con i fili spinati, come Pisetero, uno dei
fondatori della citta tra le nuvole che tratta male i postulanti,
richiedenti asilo nel regno degli uccelli…

Discoteca, insulti a Zeus
L’umanità è idiota, dichiara una donna

Pensavi che potevi giocare con gli dei
Pensavi che potevi andare contro gli dei
Stiamo andando verso il giudizio, né tuo né mio, il giudizio della
legge
Un giudizio che rovescerà te e la tua generazione
La scure di Zeus distruggerà te e la tua generazione
Fuoco e fumo intenso colpiranno la tua testa
I suoi fulmini e saette bruceranno il tuo corpo
Sarai seppellito nekle fiamme
Tu e il tuo palazzo, il tuo muro e tutte queste cazzate
Loro ridurranno tutto in cenere
Tutto sarà seppellito nella cenere
La parte migliore è qui, dentro la cenere
Perché tu sentirai la voce di Zeus chiamare il tuo grazioso piccolo
nome
Umanità idiota
Teste di cazzo

Dichiara un’altra donna

Pensate che potete fuggire da ciò che sta arrivando?
Tutti gli uccelli sono pronti
Immaginate milioni di uccelli sopra le vostre teste?
Noi stiamo per scavare una immensa fossa senza fine, fatta di
merda
Stiamo per piantare altri grossi tronchi di albero fatti di merda
Vivrete in grandi infinite foreste di merda
E la prima vera parola che uscirà fuori dalla bocca dei vostri figli
di merda sarà MERDA

Se fossi un uccello sotto attacco cosa faresti?
Domande, risposte, riflessioni, accuse, giudizi, sentenze, preghiere:

Nella vita intera non voglio niente più di questo
Dimmi, dicci, mostrami, mostraci se trovate qualcosa di soffice e
accogliente come un materasso di piume o il grembo di un
bambino, perché abbiamo bisogno di riposare, siamo stanchi
Dicci se trovi qualcosa di comodo e umano
Questo è il motivo per il quale proviamo a trovarti
TI PREGO

Basato su una performance teatrale di NIkos Karathanos e Onassis
Stegi, l’opera di Makridis è una inquadratura, dall’alto, con la forza
della gravità del vento che guida gli uccelli che nei fatti sono gli uomini
stessi; una inquadratura impietosa, dove la fotografia ipnotizza e le
parole destano tragicamente l’idiozia umana.

Una struggente parabola cinematografica, dove regna l’arte e la
memoria, dove, come in L si celebra l’antica Grecia, le si rende onore
citando i suoi eroi e le sue magiche storie.
Makridis non esita a evidenziare le sue origini, la sua cultura, la
visione disincantata e tragica, la stessa che narrava la leggenda del Re
Mida, il quale inseguì a lungo nella foresta il saggio Sileno, seguace di
Dioniso, senza prenderlo. Quando quello gli cadde fra le mani, il re
domandò quale fosse la cosa migliore e più desiderabile per l’uomo.
Rigido e immobile il demone tacque, finché costretto dal re, uscì da
ultimo fra stridule risa con queste parole: stirpe miserabile ed
effimera, figlia del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò
che per te è meglio non sentire? Il meglio è per te assolutamente
irraggiungibile: non essere nato, non essere nato, essere niente.
Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto…”



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