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Beatrice Bianchini
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TITANE (‘108)

beatrice bianchini
Pubblicato da in 2021 ·
di Julia Ducournau
con Agathe Rousselle, Vincent Lindon

LOVE IS A DOG FROM HELL
( C. Bukowski)

Alexia, ragazzina impegnativa, ha un atteggiamento opponente, il
padre alza la musica (The Wayfaring Stranger), in auto, mentre lei
alza il tono del disturbo vocale, fino a scalciare sul sedile del genitore
e slacciarsi la cintura. La reazione del padre e il seguente incidente
stradale le impongono un intervento chirurgico al cranio con
l’inserimento di una placca di titanio.
Ormai giovane donna, lavora come ballerina in uno spazio dove si
concentra il culto del più becero machismo, all’insegna di “donne e
motori, gioie e dolori”: un salone di auto dove “si può guardare e non
toccare” e dove insieme ad altre colleghe, balla dimenandosi in abiti
succinti con un atteggiamento seduttivo, erotico,
androgino e distaccato.
I clienti chiedono autografi che la titanide rilascia malvolentieri fino a
quando inizia il suo irrefrenabile percorso omicida: nessuno si può
avvicinare più di quanto il suo corpo consenta.
Una esilarante strage in un appartamento
al ritmo di Nessuno mi puògiudicare di Caterina Caselli,
la fa diventare ricercata numero uno;deve quindi intraprendere
un percorso di cambio di identità pertrasformarsi in Adrien un ragazzo
scomparso quattordici anni prima e ancora ricercato.
La violenza, la fusione, alla quale sottopone il proprio corpo raggiunge
livelli di scultura astratta mentre collauda orgasmi multipli a bordo di
una Cadillac.
Il tatuaggio “love is a dog from hell”
è posizionato ad altezza cuore, tra i due seni.
Ormai il suo sangue scorre come olio per motori mentre il volume
invade il suo ventre gravido per partenogenesi.
Continuare a mortificare, fasciare, comprimere il proprio corpo per
sembrare un ragazzo, per nascondere la pancia, per piacere a quel
pompiere, padre presunto, ostinato a ritrovare il proprio figlio, quel
figlio Gesù che “Dio” presenta ai suoi allievi: altra scena esilarante,
dove il sarcasmo si tinge di grottesco.
Anche quest’uomo gestisce il corpo che invecchia come un laboratorio
di sperimentazione, sottoposto a continue infiltrazioni, anabolizzato e
dopato ripetutamente mentre insegna al figlio come si effettua un
massaggio cardiaco al ritmo della Macarena:

Dale a tu cuerpo alegrìa Macarena
Que tu cuerpo es pa’ darle alegria y cosa buena
Dale a tu cuerpo alegrìa, Macarena
Hey Macarena

D’altronde Macarena è il nome della vergine madonna venerata in una
celebre chiesa di Siviglia e sembra il ritmo giusto in tema per
esercitare l’abilità della Titanide Alexia.
E mentre la madre di Adrien non cade nella trappola ossessiva del
padre, chiede alla ragazza di avere pietà e cura per quel genitore sordo
e cieco di fronte all’inquietante evidenza: un amore viene dall’inferno
come un cane randagio senza meta.

Julia Decournau, confeziona la versione mitologico- contemporanea di
una nuova Titanomachia, che vedrà questa volta non più la guerra tra
Dei e i Titani ma una nuova violenta disputa tra Titani e umani.
Tutto sotto il segno di una ormai arcaica distinzione di genere
superata da una indistinguibile transgender-Era di umanoidi al sapore
di carne e metallurgia.
L’amore è un cane che viene dall’inferno della famiglia disfunzionale,
di una madre inesistente, di un padre odiante;
l’amore è un cane che viene dall’inferno di affetti mutilati e di corpi
venduti;
l’amore è un cane che viene dall’inferno della tecnica
l’amore è un cane che viene dall’inferno della economia
l’amore è un cane che viene dall’inferno
l’amore è un cane che viene
l’amore è un cane
l’amore è
l’amore

La titanide Alexia è una forza grezza messa in ordine dalla “umana”
mercificazione dei codice binario dei corpi maschio/femmina.
Il corpo “naturale” non esiste più, è malato, estinto, artificiale,
decomposto e composto.

La trasformazione, la fusione, la sfida non solo fisica dei personaggi è
accompagnata da una colonna sonora che spazia dalla musica pop, alla
musica trash fino ad omaggiare Pasolini con la Passione secondo
Matteo di Bach mentre nasce l’oltre ente fuori dallo stereotipo di
genere frutto della partenogenesi della sacrificante titanide Alexia.
Il ventre della techno/vergine Maria Alexia espelle la primogenita
della nuova stirpe…
Un film che è mito e paradosso, che è tragedia e poesia, che è
commedia e satira, che è amore e morte, semplicità e inquietudine,
fatalità e provvidenza.

La valchiria Ducournau si rivolge alle entità primigenie alle origini
dell’universo per evocare il bisogno rapace e uterino di un mondo
fluido e inclusivo, umano, NON “troppo umano”.

Che la nuova Titanomachia abbia inizio: gli avversari non sembrano
temibili come i loro antenati…

Hai voluto la verità
E ora non sai che fare
La scaraventi contro il muro
Sperando si rompa
Sperando s’infranga
La accantoni dentro di te
Tra i muscoli dell’addome e il bacino
Vuoi che sia fuori di te e non parte di te
Vuoi levartela dall’anima
E salvarti l’anima
Hai voluto la tua verità, fratello
Quanto. Quanto ti è costata?

(C. Bukowski - da L'amore è un cane che viene dall'inferno)



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