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Beatrice Bianchini
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The Neon Demon ('110) (2016)

beatrice bianchini
Pubblicato da in 2016 ·
di Nicolas Winding Refn
con Elle Fanning, Karl Glusman, Jena Malone, Bella Heathcote, Abbey Lee




Giovani corpi interscambiabili.
Colori dal magenta al purple, musica invadente.
Il glitter mistifica il nulla.
Il sangue è esangue, estetizzante, bello, indelebile.
Design ipnotico.
Le luci pulsano sui corpi bondage.
La pelle di Jesse è luminosa come lei, appena arrivata da Los Angeles; non ha nessuno ma conquista tutti.
Jack Mc Arthur la renderà una star.
Ha 16 anni ma dovrà dire sempre di averne 19, perché 18 insospettisce: "la gente crede a quello che gli viene detto"...
Vive in un motel ed è continuamente minacciata da altre presenze.
La truccatrice la prepara e il fotografo imperativo caccia via tutti , le impone di togliere gli abiti e le chiede dove sia il problema; la fa girare e inizia a cospargerla di polvere d'oro.
Non bisogna fidarsi di lui che fa tante promesse e soprattutto non bisogna rimanere sola con lui, è sempre meglio avere un'amica da chiamare.
Modelle in lingerie in ambiente asettico, c'è bisogno di carne fresca che scade inevitabilmente a 21 anni.
Misurazioni, umiliazioni.
Le persone notano solo Jesse mentre le altre diventano fantasmi.
Nell'obitorio si truccano corpi senza vita; la morte si fa bella mentre nella camera 214 c'è una tredicenne scappata di casa, una vera Lolita.
La chirurgia plastica è un dovere: senza bellezza che valore abbiamo!
Quello che si dice non conta, non si è nulla, la bellezza è l'unica cosa.
Jesse non vuole essere come loro ma sono loro che vogliono essere come lei.
La madre glielo diceva sempre: "tu sei pericolosa"; Jesse sa quello che sembra ma non comprende cosa ci sia di sbagliato in questo.
Le ragazze smettono di mangiare e si fanno iniettare di tutto per sembrare come lei.
Fellatio con lama di coltello, cannibalismo, necrofilia: la bellezza si mangia.
Congiunzione carnale con la morte che si fa bella e accogliente.
La bellezza perseguita e perseguitata è un involucro esanime.
La bellezza si divora mentre il corpo morto/vivo si congiunge alla terra in un amplesso lunare e mestruale.
L'istantaneità di vite momentanee si coniuga con la mors tua vita mea che giustifica il fine con qualunque mezzo.
A ventun' anni non ti resta che mettere il grasso di foca sul viso.
Il feticismo dei corpi si fa capitale da consumare per accumulare il profitto attraverso il plusvalore del disvalore.
Il corpo si fa merce per produrre denaro che consuma il corpo/merce per diventare plusdenaro.
Il capitalismo dell'assenza e del vuoto genera corpi sacrificali, genera corpi da degenerare fino alla nausea e alle doglie che vomitano disumanità, rilasciando frammenti di sé.
L'occhio ingoiato percorre il corpo e si fa vista denunciando l'invisibile.
L'essenzialità della sofisticazione denuncia il De Profudis della sodomia di una superficie priva della più superficiale profondità che divora qualunque bellezza fagocitandone la più insignificante proporzione.
Il sistema stupra il femminile, costretto ad essere solo corpo/involucro, corpo contenitore, corpo assenza.
Si celebra l'arte della genericità che consacra il misconoscimento della singolarità decorando di creatività il feticismo dei corpi; la cicatrice, il cheloide di una mutilazione sociale; la pura e semplice oggettivazione, la sua fabbricazione artificiale.
Non c'è più nulla di innocuo, la sottrazione dalla responsabilità del pensiero è cecità volontaria.
La bellezza sta solo nello sguardo che fissa l'orrore, gli tiene testa, e nella coscienza irriducibile della negatività, ritiene la possibilità dell'impossibile.
The neon demon è un daimon che parla, che accusa che evidenzia con un gas nobile, inerte e incolore il grado di grossolanità, ottusità e violenza necessario per l'esercizio del dominio.
Ogni collaborazione, ogni umanità di rapporti e di partecipazione non è che una maschera per la tacita accettazione dell'inumano.
Il genocidio femminile si compie per mano femminile, manovalanza della regìa del sistema.




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Ideato e realizzato da Sandro Alongi
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