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Beatrice Bianchini
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The last duel ( ‘142) Fuori concorso Venezia 78

beatrice bianchini
Pubblicato da in 2021 ·
di Ridley Scott
Con Jodie Comer, Matt Damon, Adam Driver, Ben Affleck

La storia dell’ultimo duello legalmente autorizzato disputato nella Francia medievale.
Storia vera. La causa?
Siamo nel XIV secolo, Jean de Carrouges, rozzo ma fedele scudiero  al servizio del
bizzarro  re Carlo VI, sposa Marguerite de Thibouville  nonostante in dote non ci sia
l’ambita zona d’Alencon  di cui è  feudatario Le Gris, favorito alla corte del conte Pietro d’Alencon.
Le  Gris, cavaliere alto e fisicamente imponente con una reputazione di  donnaiolo,
governa una vasta parte del territorio del suo signore oltre  alle sue proprietà.
Invaghitosi di Marguerite, si reca da lei e con un rozzo inganno la stupra.
Costei nonostante conosca i rischi di una denuncia,
confessa l’atto  al marito che sembra crederle, sebbene sia ferito esclusivamente
nell’orgoglio e assetato di vendetta.
Autorizzato in Francia dal Parlamento di Parigi nel 1386 si fa  storia
dell’ultimo Duello di Dio, legittimato dalla legge francese.
Si trattava di una forma di  ordalia, istituto tipico del diritto  germanico,
nella quale una contesa giudiziaria veniva risolta attraverso  il combattimento
tra i due contendenti o i loro campioni: si riteneva  che l'esito del duello,
condotto secondo precisi rituali, non dipendesse  tanto dal valore dei combattenti,
quanto dal giudizio di Dio, che non  poteva che premiare colui che era nel giusto,
confermando in questo caso  la veridicità o la smentita dell’avvenuto stupro.
Si, perché la sceneggiatura opta per tre versioni:

     quella del cavaliere Jean de Carrouges
  • quella della vittima Marguerite de Thibouville
  • quella dell’aggressore Jacques de Gris

Jean sfida a duello l’amico, per l’onore della moglie ma soprattutto
per la sua vanità e il suo orgoglio.
Interessante è il processo prima della concessa autorizzazione alla  sfida: alcune domande
rivolte alla vittima sono tristemente simili ad  alcune rivolte alle donne contemporanee
vittime di stupro, altre,  “scientificamente” medievali, evidenziano elementi sorprendenti.
The Last Duel è la storia vera degli scudieri del ‘re  folle’, che si affrontano
in duello a Parigi il 29 dicembre del 1386.
Non è mai questione di armi e di uomini, il senso è altrove e nello  sguardo della
protagonista sulla sessualità “idraulica” degli uomini  così per nulla “cavalieri”,
sguardo altresì antesignano dei diritti  femminili.
La pellicola è l'adattamento del romanzo storico
"The Last Duel: A  True Story of Crime, Scandal, and Trial by Combat in Medieval France"
di  Eric Jage, dal quale Scott non esita a estrapolare il concetto della  relatività della verità,
per le tre interpretazioni, per il fatto che la  parola di una donna fosse atavicamente
fonte di sospetto e per il fatto  che l’esito di un eventuale duello fosse deciso
esclusivamente da Dio,  l’unico a possederla.
La tre versioni, che ritornano sull’accaduto ,
reiterano alcune  scene, come per tornare sul luogo del delitto, rendono
la pellicola un  incastro antropologico- culturale di giudizi, pregiudizi e regole,
soffermando spesso l’attenzione sul tema del CONSENSO, ancora argomento
di discussione contemporaneo in tema di stupro.
Il duello tra due uomini per confermare il proprio possesso  esclusivo sulla
donna e il proprio diritto d’abuso sulla stessa non sono  così lontani dagli
attuali femminicidi di cui è quotidiana la cronaca.

Se “la verità è un illusione di cui si è persa la natura illusoria”  come sosteneva
Nietzsche,“ la donna al pari dell’uomo è il proprio
corpo ma il suo corpo è cosa diversa rispetto a lei”
come sosteneva la  De Beauvoir.

E questo fatto storico su una violenza carnale così abilmente  rappresentata si
confronta con il ruolo complesso di una donna che sfida  con coraggio estremo
le convenzioni e i pregiudizi facendo fare al  passato
un salto nel futuro ancora tutto da realizzare.



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