ArtBea
Beatrice Bianchini
Vai ai contenuti

Lacci ( ‘100) ( Fuori concorso) ( Venezia 77)

beatrice bianchini
Pubblicato da in 2020 ·
di Daniele Luchetti
con Alba  Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Silvio Orlando, Laura Morante


Abbiamo ricevuto dalla nostra famiglia le idee di cui viviamo così come la malattia di cui moriremo.
(Marcel Proust)

Napoli  anni ‘80
La storia di una famiglia dall’infanzia dei figli alla separazione e alla riconciliazione.
Più che di tradimento, meglio parlare di interruzione della lealtà dice
Domenico Starnone dal cui omonimo romanzo é tratto il film.
Una lealtà sconosciuta più che interrotta sembra quella tra i protagonisti della storia,
una lealtà sulla carta, citata da un patto, superficiale come molte storie familiari.
Una formalità che funziona quella degli affetti fino a quando funziona.
Con tutte le conseguenze delle scelte, di quello che viene detto, più del non detto.
Tradimenti, risentimenti, ripicche, violazioni, omissioni, segreti.

Paternità infantili e irresponsabili, maternità acerbe e incompiute.
Privazione e furto di identità è l’eredità consegnata ai figli cresciuti in cattività con
conseguenze imprevedibili e irreversibili.

I figli da piccoli amano i genitori. Una volta cresciuti li giudicano. Raramente, per non dire mai, li perdonano.(O.Wilde)

Luchetti mette in scena il racconto di Starnone: lo stereotipo della
famiglia contemporanea e non solo, prodotto del progetto di una società
che vede la consanguineità come il fertilizzante delle perversioni umane più
funzionali all’infelicita e quindi al controllo.

La prima metà della nostra vita è rovinata dai nostri genitori, la seconda metà dai nostri figli.
(Clarence Darrow)




Nessun commento




Ideato e realizzato da Sandro Alongi
Torna ai contenuti