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Beatrice Bianchini
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BAD LUCK BANGING OR LOONY PORN (‘107)

beatrice bianchini
Pubblicato da in 2021 ·
di Radu Jude
con Alexandru Potocean, Andi Vasluianu, Claudia Ieremia,
Katia Pascariu, Nicodim Ungureanu, Olimpia Mălai

Sfiga o porno pazzesco…
Così recita il titolo di un film più loony che porn, più good che
bad luck banging…

Tre atti: cunnilingio, sodomia, fellatio

La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come
tragedia, la seconda come farsa
(K. Marx)

Prologo: porno filmino amatoriale casalingo
con interferenze quotidiane

Primo atto: Via a senso unico
Emi cammina per la citta di Bucarest, mercati, supermercati,
centri commerciali, lavori in corso, supersuv, giostre, canzoni
popolari, parodie, giocattoli, barbie.
Tutti discutono ad alta voce, si litiga, si dicono volgarità.
Pubblicità con esplicite
allusioni sessuali; sale videogiochi, slot machine.
Lei riceve telefonate dove si parla del video amatoriale,
pubblicato su pornohub.
Emi continua a camminare, è il punto
di osservazione sulla città.
Si discute di intelligence, dei tagli del governo all’educazione e
alla salute, di ansiolitici, dell’”incenso che sarebbe una cura
per il cancro”.
Palazzi fatiscenti, edifici distrutti, quartieri residenziali,
biblioteche, discorsi politici diffusi, megaconi gelato di
plastica, palazzo del cinematografo di Bucarest.

Secondo atto
Enciclopedia di aneddoti su Stalin, Hitler, foto repertorio su
aborigeni, e colonizzatori, persecuzioni etniche, stermini, la
connivenza tra chiesa ortodossa e dittature, Ceausescu al
potere per 24 anni.
La storia della Gorgone medusa che trasformava gli uomini in
pietra; la morale: non voler vedere l’orrore per non rimanere
paralizzati.
Lo schermo cinematografico è lo scudo lucido di Atena,
consente di guardare l’orrore senza rimanere pietrificati: ecco
il cinema di Radu Jude.
Il poeta Eminescu, i canti popolari, i dati: 6 bambini su 10
subiscono violenza domestica.
Frasi, canzoni, grafie volgari e misogine su porte degli
ascensori, parchi divertimenti affollatissimi.
Aneddoti di paralisi al braccio destro risolte con incitazioni
naziste; “la matematica è ciò che esisterebbe se non potesse
esistere assolutamente niente”.
La metafora del gioco dell’amo per i pesci.
Il pompino, la parola più ricercata sul dizionario online; la
seconda: empatia.
Frase di Aleksander Blok, il 15 aprile 1912:
“Ho appreso con gioia il naufragio del Titanic, almeno c’è
ancora un oceano”.
Un’idea splendida: “la vera bellezza di una
donna risiede nel suo uomo”.
LA CITTA’
“Ammira le colonne di un tempio babilonese e disdegna la
ciminiera di una fabbrica”
Fai…
Agisci…
Patriottismo
“Una donna multata a Vienna per aver picchiato la sua
governante zingara, tornata in Romania dice: Oh paese di
libertà, dove posso picchiare le persone quando voglio”.
Cantanti rap, testi misogini e violenti.
Sineddoche, Mussolini, pornografia ( grafia di una prostituta),
Parrasio, il padre della pornografia.
Quando Pasolini girò il Vangelo secondo Matteo dichiarò che
per i ruoli dei sacerdoti e dei farisei avrebbe scelto facce
ottuse da fascisti; in realtà erano membri del partito
comunista e dei sindacati.
SGUARDO
Cazzo: “abbiamo incarnato le strutture storiche dell’ordine di
virilità sotto forma di schemi di percezione e apprezzamento
inconsci”;
Pugno, Potere, Razzismo, Guerra, Realismo;
Rispetto: “un capo della polizia ha asserito che le donne
picchiate dai mariti non dovrebbero chiamare la polizia di
notte ma aspettare il mattino dopo”;
Robot: “un ufficiale che ha combattuto in Medioriente ha
dichiarato che una guerra tra robot eliminerebbe l’empatia
umana dei conflitti armati”;
Rovine, Cambiamento, Selfie;
Sentimento: “perché si è sicuri che il cuore sia eticamente
superiore rispetto al cervello? Gli atti ignobili non vengono
connessi sia con il cuore che senza? Usciremo mai da questa
stupida inquisizione sentimentale, dal regno del terrore del
cuore?”;
Vanità:” il 99% delle specie mai esistite ora sono estinte”;
Stupro: “il 55% degli intervistati dice che lo stupro in certe
situazioni è giustificato, come ad es. sotto l’effetto di alcool e
droghe, se la vittima è vestita in modo provocante o se ha
accettato di andare a casa di qualcuno”.

Terzo atto
Il processo della professoressa Emi davanti ad una giuria di
colleghi e di genitori.
Insinuazioni, volgarità, allusioni, perbenismo.
Negazionismo: “la mascherina è la museruola per gli schiavi,
riempiono l’uomo moderno di paura, lo rendono un gregge di
pecore, dittatura”.
I bambini, gli studenti sono traumatizzati dal video porno…, i
ragazzi non dovrebbero andare sui siti per adulti…, cosa c’è di
indecente in una donna che fa sesso con suo marito?
La professoressa legge la poesia erotica del grande poeta
Eminescu

Ultimo atto:
E’ stato un intrattenimento, una sitcom, uno scherzo.
3 finali possibili
L’ultimo celebra il film in tutta la sua potenza.

Un puzzle destrutturante e strabico
Centri commerciali, ostentazione di merci, corpi, consumo,
immagini di repertorio, riprese documentaristiche, storiche.
Citazioni, allusioni, considerazioni, visioni, documentazioni.
Ferocemente politico, ontologicamente critico,
cinicamente realistico.
Cultura, discriminazione, razzismo, misoginia, populismo,
negazionismo, consumismo, omologazione, ignoranza,
pregiudizio, propaganda.
La volgarità come struttura atavica, la simbologia fallocratica e
la fellatio come dispositivo...

La fase orale, anale e fallico genitale tengono in un limbo la
adultizzazione di una umanità destinata a rimanere infantile.
La preistoria antropologica

Il Relativismo della gravità:
Cosa è osceno?
Cos’è l’ipocrisia?
Dalla farsa alla tragedia che ritorna farsa
La Pandemia virale che infetta la Romania non ha mascherina
o vaccino che tenga... la produzione bibliografica del regista è
testimoniata dall’inesauribilità delle fonti...
Un paese in bilico tra fascismo e socialismo, tra militari e preti,
tra capitalismo e volgarità.
Un prologo tre episodi ed un epilogo
La protagonista è il filo d’Arianna per osservare il territorio,
una sorta di Google maps dei costumi, sociali, politici, culturali,
economici allo sbaraglio: una guida turistica dei contrasti ,
degli aneddoti, dei cataloghi di quella merce umana venduta e
in vendita.

Uno sguardo lucido e disincantato, raggelante e farsesco,
indica la responsabilità di un occhio assertivo e idiota per
squarciare il velo ad uno sguardo che non riproduce ma rende
visibile la realtà.

Diario del malcostume umano, della inconsapevole ipocrisia,
del perbenismo reazionario.
Un diario violento sulla volgarità umana

Come giudicare l’etica da un pulpito amorale?
Immoralità e involgarimento crescente delle masse; l’unica
redistribuzione marxista possibile della ricchezza è la fellatio
generalizzata e equa, rispettosa della inconsapevole
passività di ciascuno.
Dalla eucarestia alla sodomia: il divenire altro fa si che da
errore si passi all’orrore, ossia l’identificazione
con ciò che si diventa.
Una pandemia mortale investe il mondo e non c’è Covid che
regga: solo lo sguardo attento di un artista come Jude, riesce a
proiettare nello specchio riflettente del cinema la
deformazione prodotta dal sistema/mondo, dalla tecnica “che
mutila ogni desiderio che soddisfa”.

L’etica, difronte alla tecnica, diventa pat-etica: non si è mai visto
che l’impotenza sia in grado di arrestare una potenza.
L’età della tecnica ha abolito lo scenario “umanistico”, e le
domande di senso che sorgono restano inevase, non perché la
tecnica non sia ancora abbastanza perfezionata, ma perché non
rientra nel suo programma trovare risposte a simili domande.
( Umberto Galimberti)

Ecco che la tragedia si trasforma in farsa che è oltremodo
tragica: la dialettica di un divenire eterno, l’ossimoro di un
dispiegarsi in-finito, dove la tesi della tragedia si alterna
all’antitesi farsa per poi risolversi mai compiutamente nella
sintesi di entrambe celebrando il loro grottesco sodalizio.
Il copioso ringraziamento che Jude rivolge, nei titoli di coda,
agli autorevoli intellettuali frequentati svela l’erudizione che
correda la biografia del regista rumeno.
Un film didascalico seppur palesemente ribelle vince l’Orso
d’oro al Festival di Berlino 2021; un tragitto tortuoso e
impervio, una critica feroce, una visione cruda, completa il suo
ritratto: uno sguardo pornografico su una realtà
ontologicamente oscena.



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Ideato e realizzato da Sandro Alongi
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